upload599gatti in salute

Una soluzione per l’allergia al gatto

L’allergia al pelo del gatto è un disturbo molto diffuso causato dalla presenza di un felino specialmente in ambienti chiusi, ma può insorgere anche all’aperto, in quanto è sufficiente la vicinanza con l’animale per innescare le reazioni allergopatiche.
L’agente scatenante è l’allergene “Fel d1” prodotto a livello delle ghiandole sebacee e salivari, che viene a localizzarsi sul pelo in quanto l’animale si lecca continuamente le varie parti del corpo.
Trattandosi di un agente estremamente stabile e di piccole dimensioni, può essere trasportato passivamente con grande facilità per poi depositarsi sugli indumenti, su tessuti d’arredamento (poltrone, divani, tappeti, tende), su capelli e su oggetti in genere; pertanto non è necessaria la presenza di un gatto per scatenare delle reazioni allergiche.

Sintomi tipici dell’allergia al gatto

La sintomatologia caratteristica comprende:

  • rinite allergica;
  • starnuti molto frequenti;
  • naso che cola;
  • occhi arrossati;
  • lacrimazione profusa;
  • arrossamento congiuntivale;
  • difficoltà respiratoria;
  • tosse;
  • respiro sibilante;
  • episodi di asma allergica;
  • orticaria da contatto.

La gravità di questi sintomi è estremamente variabile e dipende sia dal grado di sensibilizzazione del soggetto che viene a contatto con l’animale sia dal tempo in cui perdura tale contatto; esistono poi situazioni in cui inizialmente non si manifesta alcuna sindrome allergica, che compare successivamente, anche dopo lunghi periodi di esposizione agli allergeni.
L’allergene “Fel d1” possiede la capacità di legarsi con particelle di piccole dimensioni e per questo motivo può rimanere disperso in aria anche per lunghi periodi, rendendo spesso inefficaci i tradizionali metodi di disinfestazione indispensabili per tutelare la salute dei soggetti allergici.

Rimedi per contrastare l’allergia al gatto

Il primo approccio per contrastare l’allergia al gatto è sicuramente quello di rivolgersi ad uno specialista allergologo che, dopo una scrupolosa anamnesi, potrà impostare uno schema terapeutico.
Generalmente vengono prescritti farmaci sintomatici di tipo antistaminico oppure a base di cortisone, sia locali (spray oro-faringeo oppure preparati per aerosol) che sistemici (compresse), che, come indica chiaramente il termine, agiscono unicamente sul sintomo, ma non hanno alcun effetto sulla causa scatenante, offrendo un sollievo immediato, ma non definitivo.

Un approccio terapeutico di estrema efficacia si è rivelato quello dell’Immunoterapia Specifica (ITS); si tratta dell’unico trattamento attualmente disponibile in grado di portare alla guarigione dell’allergia.
Il meccanismo d’azione di ITS consiste in una progressiva desensibilizzazione del sistema immunitario del soggetto che, per questo motivo, viene messo in grado di tollerare la presenza dell’allergene senza manifestare alcuna reazione avversa.
L’ Immunoterapia Specifica è composta da un estratto dell’allergene che viene assunto dal paziente in quantità progressivamente crescente, fino al raggiungimento dell’effetto terapeutico completo.
Le vie di somministrazione sono due:
SLIT Immunoterapia Specifica Sublinguale
In questo caso l’allergene viene posto sotto la lingua e trattenuto per circa due minuti prima della sua deglutizione; tale procedimento deve essere effettuato ogni giorno per lunghi periodi di tempo e richiede quindi una notevole costanza e consapevolezza da parte del paziente.
Si tratta di una metodica molto ben tollerata e di estrema gestibilità.
SCIT Immunoterapia Specifica Sottocutanea
Con questo metodo l’allergene viene inoculato sottocute, di solito nel braccio, con una frequenza settimanale o quindicinale, in dosi progressivamente crescenti fino al raggiungimento di quella massima tollerata. I preparati impiegati in questa terapia sono costituiti da allergoidi (allergeni modificati) ed adiuvanti (sostanze che ne potenziano l’attività), per assicurare la massima efficacia terapeutica.

Sia per SCIT che per SLIT il ciclo massimo di trattamento non deve superare i cinque anni complessivi.

 

 

Lascia un commento