Parliamo oggi dello svezzamento dei bambini e dell’influenza che ha sulla loro crescita. Come mai il cosiddetto svezzamento naturale è considerato ottimale per la crescita migliore dei bambini?
Fondamentalmente lo svezzamento tradizionale non ha nessuna controindicazione. Negli Stati Uniti si è però sviluppato un altro metodo di svezzamento, chiamato Baby-led Weaning, ovvero uno svezzamento “guidato” dal bambino stesso. La differenza con lo svezzamento tradizionale è che questa tipologia è più rispettosa dei tempi di sviluppo del bambino, perché parte dal fatto che il bambino sa a che velocità vuole mangiare. Nella maggior parte dei casi lo svezzamento è visto come una pratica passiva, in cui il bambino viene imboccato, spesso con forza, da parte della persona adulta.
E’ fondamentale però che il bambino tocchi i vari cibi, che impari a distinguerne le diverse consistenze. Il manipolare e portare il cibo alla bocca crea un piacere per il bambino, un divertimento che assocerà poi al momento del pasto. Se il cibo viene assunto forzatamente, magari quando non si ha fame, il collegamento tra la mente e lo stomaco può venir danneggiato. In definitiva il rapporto dei bambini con il cibo può venir danneggiato utilizzando come metodo lo svezzamento naturale.
Come si può definire l’alimentazione adatta ad un neonato che sia in grado di fornirgli l’esatto apporto delle componenti organiche necessarie?
Nel primo anno di vita il neonato si nutre solitamente di latte materno ed assume tra l’1 ed il 5% di calorie totali sotto forma di proteine. Questo è il periodo in cui il bambino compie la crescita più grande della sua vita. E’ stato dimostrato che una persona, bambini compresi, assuma le calorie sufficienti durante una giornata perchè assuma anche la quantità di proteine che gli sono necessarie.
Quanto invece una alimentazione scorretta influisce sulla crescita di un bambino?
Solitamente i bambini tendono ad esagerare con le calorie, come dolci, merendine o bibite gassate. I bambini affetti da obesità in Italia sono più di un milione. Quindi è fondamentale limitare i grassi e soprattutto limitare gli zuccheri aggiunti. Serve poi seguire una dieta ad alta qualità nutrizionale, come ad esempio mangiare molta frutta e verdura oltre che cereali integrati e semi. Le cattive abitudini alimentari possono portare a risultati decisamente preoccupanti, ad esempio è emerso da uno studio che in America la maggior parte dei bambini sotto ai 10 anni presenta già nelle arterie delle placche di colesterolo. Quindi anche la prevenzione deve iniziare dall’infanzia.
Lascerei al bambino la sua autonomia, proponendo sempre la frutta a stomaco vuoto e non mischiando quella dolce (banana) con quella acida (arance, fragole..). Una app utile a capire quale nutriente è contenuto in ciascun alimento si può usare l’app americana “cronometer “, impostando i valori del bambino. Ovviamente, senza diventare ossessivi, perché se un giorno non si assume i 100% delle sostanze nutritive raccomandate per ciascun alimento non succede nulla.
Quanto l’alimentazione sbagliata influisce sulla crescita?
I nostri bambini tendono a mangiare troppe calorie (da dolci e prodotti confezionati come le merendine o peggio le bevande gassate) e oltre un milione di bambini in Italia sono obesi, per cui secondo me è importante: limitare i grassi (sì a quelli buoni come l’avocado e i semi, mentre andrebbero ridotte le proteine animali contenute in carne, uova e formaggio che sono ricchi di grassi trans, la cui assunzione massima raccomandata è pari a zero). Limitare gli zuccheri aggiunti: la frutta integra va bene, mentre i succhi pastorizzati o gli estratti contengono zuccheri isolati dalle fibre. Malissimo caramelle o bevande gassate. Infine, seguire una alimentazione ad alta qualità nutrizionale (quindi per esempio molta frutta e verdura e cereali integrali, semi). Più che dei rischi legati alla crescita mi preoccuperei del sovrappeso, delle cattive abitudini alimentari, la salute delle arterie (studi epidemiologici hanno evidenziato come negli Stati Uniti nelle arterie della maggior parte dei bambini sotto ai 10 anni siano già presenti placche di colesterolo. La malattia cardiovascolare è il primo killer in America ma anche in Italia e la prevenzione deve cominciare dall’infanzia (perché se dall’infanzia non inizia la prevenzione, inizia invece la malattia stessa).