Si definisce rifiuto speciale un materiale che non sia un rifiuto solido urbano (rifiuti o rifiuti normali) e che può richiedere una tipologia speciale di smaltimento a causa delle sue dimensioni, caratteristiche fisiche, provenienza, imballaggio, classificazione normativa, esigenze di conservazione dei registri o altre caratteristiche che possono potenzialmente impatto su dipendenti, attrezzature o strutture.
Come gestire i rifiuti speciali
Le componenti che portano a definire speciale un rifiuto sono molteplici. Si va da tipo di pericoli presentati e il potenziale di esposizione dei lavoratori a forma fisica, caratteristiche e volume dello stesso. Non si tralasciano poi le risorse necessarie per gestire i rifiuti, il potenziale impatto sull’ambiente, la frequenza di generazione.
Quando un privato o un’azienda producono un rifiuto speciale devono uniformarsi alle regole per il suo smaltimento. Rivolgendosi ad un’azienda dedita a questa tipologia di servizio, si avrà un quadro più chiaro della situazione. Le richieste di smaltimento dei rifiuti speciali saranno esaminate dal personale d’azienda per verificarne l’accettabilità. Per maggiori informazioni visitare il sito https://www.valli-ambiente.it/rifiuti/guaine-bituminose.
Tutti i rifiuti prodotti a seguirò di processi industriali e di controllo dell’inquinamento che non sono pericolosi e non liquidi possono essere certificati come rifiuti non speciali e possono essere smaltiti con i rifiuti generici. Se l’azienda a cui ti rivolgi per lo smaltimento analizza la situazione e stabilisce che i rifiuti di processo industriale o di controllo dell’inquinamento generati sono un ” rifiuto non speciale “, viene preparata una certificazione di rifiuto non speciale. Questa certificazione deve essere fatta per iscritto e deve essere fornita su richiesta dal trasportatore di rifiuti, dal sito di smaltimento e da chiunque altro coinvolto nella gestione dei rifiuti. Se non si effettua questa certificazione scritta, il rifiuto è comunque considerato un rifiuto speciale e deve essere smaltiti come tale.
- Le informazioni contenute in questa certificazione devono includere (se applicabile):
- Una descrizione del processo che ha generato i rifiuti
- Con che criterio è stato stabilito che i rifiuti non sono pericolosi
- Come hai determinato che i rifiuti non sono liquidi, non contengono PCB, amianto, non sono rifiuti precedentemente pericolosi resi non pericolosi e non sono arrossati metalli riciclabili
- Eventuali risultati analitici o schede di sicurezza pertinenti
Se cambia il processo che genera i rifiuti o cambiano le materie prime di produzione, il controllo viene di buono effettuato dall’azienda di smaltimento rifiuti. In questo caso verrà prodotta una nuova documentazione e si stabilirà caso dopo caso se ci si trova davanti a rifiuti speciali o non speciali. La legge I ogni caso prevede sanzioni rigide per chi non smaltisce come si deve rifiuti speciali come le guaine bituminose giusto per fare un esempio.