upload599la memoria corta del cane

Cani e memoria corta, un interessante binomio

 

I cani ricordano?

Sembra proprio di no: usano principalmente l’istinto al posto della memoria, anche se sono stati definiti tre tipi di memoria, che vengono utilizzate nelle differenti situazioni da affrontare:

Memoria a lungo termine (Memoria lunga)

È quella che implica un immagazzinamento delle nozioni in forma permanente e che raccoglie ed incamera tutte le esperienze, i volti, gli odori, gli oggetti ed i rumori; tale funzione dipende da una struttura anatomica del cervello denominata ippocampo, e svolge un’azione adattativa in quanto consente all’animale di non ripetere errori pregressi.

Memoria a breve termine (Memoria corta)

È quella che serve per sviluppare un’azione immediata e che permette di ricordare le azioni appena compiute dimenticandole in un brevissimo lasso di tempo: secondo una ricerca scientifica realizzata dall’etologo svedese Johan Lind, i cani non sarebbero in grado di ricordare un episodio per più di due minuti.

Memoria procedurale

È quella che consente all’animale di compiere delle azioni complesse ed è la più perfezionata di tutte, che viene messa in atto soltanto in alcuni casi.

Un dato certo riguardo alla memoria del cane è che essa non è di tipo episodico (come quella degli umani), ma è di tipo associativo, dato che l’animale associa determinate cose e le immagazzina come ricordi. Tipico esempio è quello del guinzaglio: il cane è felice quando vede il proprietario prendere in mano l’oggetto in quanto lo associa al fatto di uscire per la passeggiata.

Differenze tra memoria umana e quella canina

I cani hanno difficoltà nel ricordare e la loro memoria è fondamentalmente differente da quella degli umani, poiché sono in grado di trattenere soltanto le informazioni utili per la loro sopravvivenza; mentre sono capaci di ricordare al massimo per due minuti, la memoria umana può trattenere un ricordo dettagliato fino ad oltre quarantotto ore.

Al contrario degli uomini, i cani sono privi dei ricordi episodici, dato che vivono unicamente nel presente e non sono capaci di scavare nel passato;
sono inoltre dotati di una spiccata memoria spaziale: dopo aver spostato un mobile, ad esempio, l’animale annusa con insistenza il luogo dove è avvenuto il cambiamento.
Essendo forniti di un potente olfatto ed udito, la memoria del cane si avvale soprattutto di tali stimolazioni a scapito di quelle visive (come invece accade agli umani, per i quali è fondamentale la memoria per immagini).

Memoria corta nel cane

Secondo gli esperti del comportamento animale, il cane vive nella realtà del momento, e pertanto la sua memoria è a breve termine: tale facoltà gli consente di compiere azioni o di reagire in tempi molto rapidi senza necessità di immagazzinare e conservare le relative informazioni.
Nonostante ciò, egli trattiene quelle nozioni che potrebbero servirgli per motivi molto importanti, come la sopravvivenza, ma si tratta di una netta minoranza.
In base a tali constatazioni, si deduce come sia assolutamente inutile rimproverare un cane dopo che sia passato un certo tempo dal momento del suo errore: non ricorderà nulla e non capirà il significato della punizione.

La memoria a breve termine è essenzialmente di tipo associativo: i comandi di base, infatti, vengono introiettati unicamente se associati ad una parola, ad un gesto, ad un tono di voce e perfino ad un odore.
Per discriminare la positività o la negatività di uno stimolo, il cane non ricorda l’esperienza passata ad essi collegata, ma unicamente le emozioni provate in quella specifica situazione.

Il suo cervello, quindi, sviluppa determinate connessioni associative collegate alla memoria a breve termine: ad esempio, se il cane associa il comando “seduto” ad un premio (biscotto), nel suo cervello si formerà l’associazione seduto-biscotto che lo spingerà ad obbedire nell’attesa del gradito premio.

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